domenica 23 marzo 2008

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COI PIEDI PER TERRA
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"
Numero 82 del 22 marzo 2008

In questo numero:
1. Le ragioni della nostra lotta
2. Peppe Sini: Una storia semplice
3. Peppe Sini: Quer pasticciaccio brutto der Ministro de' Trasporti
4. Peppe Sini: Sistema di potere andreottiano e penetrazione dei poteri
criminali a Viterbo (1995)
5. Per contattare il comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo

1. EDITORIALE. LE RAGIONI DELLA NOSTRA LOTTA

Ci opponiamo al distruttivo mega-aeroporto a Viterbo per difendere la salute
e la sicurezza di tutti i cittadini.
Ci opponiamo al distruttivo mega-aeroporto a Viterbo per difendere
l'ambiente e lasciare un mondo vivibile anche alle generazioni future.
Ci opponiamo al distruttivo mega-aeroporto a Viterbo per difendere la
cultura, la storia e la dignita' della nostra terra e della nostra gente.
Ci opponiamo al distruttivo mega-aeroporto a Viterbo per difendere la
legalita' e la democrazia.
Ci opponiamo al distruttivo mega-aeroporto a Viterbo per difendere il
Bulicame, il termalismo, la vivibilita' della citta', i beni sociali e le
autentiche vocazioni produttive del territorio.
Ci opponiamo al distruttivo mega-aeroporto a Viterbo per difendere il
diritto di tutti a un lavoro stabile e tutelato, per oggi e per domani.
Ci opponiamo al distruttivo mega-aeroporto a Viterbo per impedire uno
scellerato saccheggio delle risorse pubbliche.
Ci opponiamo al distruttivo mega-aeroporto a Viterbo per contrastare la
speculazione e il malaffare.

2. DOCUMENTAZIONE. PEPPE SINI: UNA STORIA SEMPLICE
[Riproponiamo il seguente testo gia' pubblicato in "Coi piedi per terra" n.
33 del primo ottobre 2007.
Peppe Sini, gia' consigliere comunale e provinciale, e' stato dagli anni '70
uno dei principali animatori del movimento che si opponeva alle servitu'
energetiche e militari nell'Alto Lazio, e il principale animatore del
movimento che si oppose al devastante progetto autostradale della cosiddetta
"Supercassia"; nel 1979 ha fondato il Comitato democratico contro
l'emarginazione che ha condotto rilevanti campagne di solidarieta'; ha
promosso e presieduto il primo convegno nazionale di studi sulla figura e
l'opera di Primo Levi; nel 1987 ha coordinato per l'Italia la campagna di
solidarieta' con Nelson Mandela allora detenuto nelle prigioni del regime
razzista sudafricano; nel 1999 ha ideato, promosso e realizzato l'esperienza
delle "mongolfiere della pace" con cui ostacolare i decolli dei bombardieri
che dalla base di Aviano recavano strage in Jugoslavia; nel 2001 e' stato
l'animatore dell'iniziativa che - dopo la tragedia di Genova - ha portato
alla presentazione in parlamento di una proposta di legge per la formazione
delle forze dell'ordine alla nonviolenza; e' stato dagli anni '80 il
principale animatore dell'attivita' di denuncia e opposizione alla
penetrazione dei poteri criminali nell'Alto Lazio - e negli anni '90 ha
presieduto la Commissione d'inchiesta ad hoc istituita dal Consiglio
Provinciale di Viterbo -; dal 2000 e' direttore del notiziario telematico
quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Una sua lettera aperta del 3
luglio 2007 ha dato avvio al movimento che si oppone al devastante progetto
del mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto
aereo]

So che e' inelegante, ma devo chiedere al cortese lettore e alla gentile
lettrice non solo di voler dedicare la loro attenzione a quanto di seguito
si narra, ma di voler arrivare fino in fondo, e di trarre da quanto qui
esposto le conclusioni che ne discendono.
Poiche' qui si allineano dei fatti, e si demanda alla chiara intelligenza e
alla volonta' buona di chi legge di trarne le conseguenze logiche e
pratiche.
*
Un comitato, alcuni nomi
Esiste un "Comitato per l'aeroporto di Viterbo". Ne e' presidente l'avvocato
Giovanni Bartoletti, ne e' vicepresidente il signor Stefano Caporossi, ne e'
segretario il signor Maurizio Pinna. Questo comitato ha un sito internet
(www.aeroportoviterbo.it) che presenta molti materiali propagandistici.
Giovanni Bartoletti e' un dirigente locale di Alleanza Nazionale.
Stefano Caporossi e' presidente della V circoscrizione di Viterbo, di
Alleanza Nazionale.
Maurizio Pinna e' consigliere della V circoscrizione, di Alleanza Nazionale.
*
Un'impresa, alcuni nomi
Esiste - o e' esistita - con sede legale a Roma una societa' denominata
"Mediterranea Skyward Aviation". Nel sito tuttora visitabile (www.mswa.it)
nella home page essa si presenta cosi': "Mediterranea s.r.l. e' una societa'
di servizi aeronautici che svolge attivita' di intermediazione...". E piu'
innanzi: "La societa' svolge anche attivita' di lavoro aereo, aerotaxi, voli
sanitari e fornisce servizi di consulenza prevenzione incidenti ed
assistenza legale, investigativa e peritale aeronautica per il tramite di
uno studio associato ad essa collegata...".
Nel medesimo sito, alla pagina web "Chi siamo" si legge "Siamo un team di
operatori aeronautici che si e' costituito in societa' per fornire servizi
di avanzata specializzazione in particolare nei campi dell'organizzazione,
della regolamentazione, della formazione professionale, della sicurezza del
volo e del diritto aereo, avvalendosi di collaboratori esterni di larga
esperienza nazionale ed internazionale. Alla Societa' fa capo un
Amministratore Unico". Segue l'organigramma: "Amministratore Unico Dott.
Bruno Barra; Pilota Av. Commerc. Dott. Emilio Gentile; Pilota Av. Gen.
Stefano Caporossi; Avvocato Giovanni Bartoletti; Revisore dei conti Massimo
Liberati; Pilota Istruttore Av. Commerc. Roberto Niutta".
Il dottor Bruno Barra ha ricoperto incarichi direttivi e di responsabilita'
sia presso unita' periferiche che presso organi centrali della Difesa ed ha
partecipato alla fase riorganizzativa dei servizi di Assistenza al Volo in
Italia (1979-'82) presso il Commissariato per l'Assistenza al Volo del
Ministero dei Trasporti dove ha ricoperto l'incarico di responsabile
dell'Ufficio ispezioni ed inchieste; e' stato assessore alla Provincia di
Viterbo di Alleanza Nazionale, nonche' presidente dell'Ater (ex-Iacp) di
Viterbo in quota Alleanza Nazionale. A lungo dirigente di Alleanza
Nazionale, nell'ottobre 2006 e' passato da Alleanza Nazionale a Forza
Italia. Da fonti di stampa ("Il messaggero" del 10 ottobre 2006) si apprende
che non sarebbe piu' amministratore unico della Mediterranea srl.
Bartoletti e' lo stesso Bartoletti di cui sopra.
Caporossi e' lo stesso Caporossi di cui sopra.
*
Un'associazione, e il suo presidente
Esiste a Viterbo, come in tante citta' d'Italia, un Aeroclub di appassionati
del volo. Ne e' presidente da anni Stefano Caporossi. Lo stesso Caporossi.
*
La finanziaria di Berlusconi e un senatore viterbese
Nella Finanziaria 2005 dal governo Berlusconi, attraverso l'emendamento di
un senatore viterbese, Michele Bonatesta, di Alleanza Nazionale, vengono
previsti oltre tre milioni di euro per l'aeroporto di Viterbo.
*
Due delibere della giunta comunale: la prima...
In data primo dicembre 2005 il Comune di Viterbo con delibera di Giunta n.
743 avente a oggetto: "Realizzazione degli interventi infrastrutturali per
il completamento dell'apertura al traffico civile dell'aeroporto militare di
Viterbo - impegno alla subconcessione di aree e manufatti in favore della
Mediterranea Skyward Aviation srl" (presenti oltre al sindaco Giancarlo
Gabbianelli - di Alleanza Nazionale - tutti gli assessori, tranne Marco
Maria Bracaglia - che rappresenta il Comune nella societa' pubblica Savit
spa, costituita da Comune, Provincia e Camera di Commercio di Viterbo per
gestire l'aeroporto), dopo aver premesso che "sono da tempo state avviate le
attivita' preliminari finalizzate alla ristrutturazione dell'aeroporto
militare di Viterbo al fine di consentirne l'apertura al traffico civile;
che conseguentemente e con riferimento a quanto previsto dall'art. 1 commi
28 e 29 della Legge 30.12.2004 n. 311 (legge finanziaria 2005) relativamente
ad interventi diretti a promuovere lo sviluppo sociale ed economico del
territorio, con decreto 18.3.2005 del Ministero dell'Economia e delle
Finanze il Comune di Viterbo e' stato individuato come beneficiario di un
contributo statale finalizzato alla realizzazione delle opere necessarie per
consentire l'apertura al traffico civile dell'aeroporto militare;"...
"rilevato altresi' che sull'aeroporto di Viterbo, stante l'esiguita' del
sedime disponibile, le uniche aree adatte per la realizzazione delle opere
finanziate ricadono in maggior parte su quelle gia' pre-assegnate - a
seguito dell'istanza in tal senso presentata il 16.10.2003 - dall'Enac alla
societa' Mediterranea Skyward Aviation s.r.l. di Roma al fine di avere una
base operativa sulla piazza di Viterbo;"... decide infine di "assumere,
pertanto, l'impegno a concedere alla Mediterranea Skyward Aviation s.r.l. di
Roma in subconcessione, a valore nominale da definirsi a tempo debito, le
stesse aree precedentemente richieste dalla societa' in concessione
all'Enac, unitamente - non appena eseguiti - ai manufatti che ivi
insisteranno in tutto o in parte". Sottolineiamo: "unitamente - non appena
eseguiti - ai manufatti".
*
... e la seconda
Subito dopo, con delibera di giunta n. 744, sempre del primo dicembre 2005,
avente a oggetto "Realizzazione degli interventi infrastrutturali per il
completamento dell'apertura al traffico civile dell'aeroporto militare di
Viterbo - impegno alla subconcessione di superfici in favore dell'Aero Club
di Viterbo", la Giunta Comunale di Viterbo (sempre tutti i medesimi
presenti, con l'assenza di Bracaglia), fatte analoghe premesse e "rilevato
altresi' che sull'aeroporto di Viterbo, stante l'esiguita' del sedime
disponibile, le uniche aree adatte per la realizzazione delle opere
finanziate ricadono in parte su quelle gia' concesse all'Aero Club di
Viterbo e destinate ad uffici e sede", delibera infine di "assumere,
pertanto, l'impegno a concedere all'Aero Club di Viterbo in subconcessione,
sulla base di un valore nominale da definirsi in seguito, le stesse
superfici di uffici...".
*
Il sindaco, la sua coalizione e un po' di storia
Il sindaco Giancarlo Gabbianelli e' stato per molti anni principale
dirigente viterbese del Msi, ed a lungo ha svolto il ruolo di consigliere
d'opposizione in Consiglio comunale; governa ora da anni la citta' con una
coalizione che comprende, oltre ad Alleanza Nazionale, Forza Italia e l'Udc:
dell'Udc attualmente e' magna pars in Consiglio comunale quel Rodolfo Gigli
detto Nando gia' sindaco di Viterbo, presidente della Regione, poi anche
parlamentare, che e' stato per decenni il vertice operativo del sistema di
potere andreottiano a Viterbo (mentre Rodolfo Gigli attualmente e' nel
centrodestra, il fratello Ugo - direttore dello Iacp, ora Ater, di Viterbo -
e' stato negli ultimi anni e fino a tempi recenti assessore alla Provincia
nella coalizione di centrosinistra, e il ventennale delfino di Gigli nella
Dc e anch'egli gia' sindaco di Viterbo Giuseppe Fioroni e' attualmente
Ministro della Pubblica Istruzione nel governo Prodi; sulle vicende del
sistema di potere andreottiano nel viterbese e sulla penetrazione mafiosa a
Viterbo nei decenni del potere andreottiano si vedano varie pubblicazioni di
chi scrive queste righe e riassuntivamente almeno Modello di sviluppo,
sistema di potere, penetrazione mafiosa, Viterbo 1989; Il caso Gigli-Icem,
Viterbo 1991; Regime della corruzione e penetrazione dei poteri criminali
nell'Alto Lazio, Viterbo 1993; Sistema di potere andreottiano e penetrazione
dei poteri criminali a Viterbo. Dieci note bibliografico-documentarie,
Viterbo 1995).
*
Dieci mesi dopo
Passano dieci mesi dalle due delibere. E ne devono essere successe di cose.
In Alleanza Nazionale viterbese continua una lotta interna senza esclusione
di colpi che si prolunga da molti anni. Barra passa fragorosamente da
Alleanza Nazionale a Forza Italia.
Il 2 ottobre 2006 su precedente richiesta dei gruppi consiliari di
opposizione si riunisce in Comune la seconda commissione consiliare
permanente per ascoltare i vertici della Savit. Dopo l'incontro i gruppi
consiliari di opposizione (tutto il centrosinistra) diffondono un
comunicato, pubblicato sul sito informativo locale "Tusciaweb" il 4 ottobre
2006, in cui tra l'altro si afferma che "la giunta Gabbianelli - con un
atteggiamento politico unilaterale - di fatto ha espropriato la Savit di un
ruolo effettivo" e si chiede "che senso ha avviare una procedura
amministrativa unilaterale, tortuosa e discutibile, di impiego delle risorse
pubbliche disponibili (tre milioni di euro ex Finanziaria 2005) su aree in
sub-concessione di terzi privati al di fuori di una programmazione coerente
con gli impegni societari e parasociali sottoscritti in ambito Savit?".
Gia', che senso ha? Se i consiglieri comunali d'opposizione si sforzano un
po', forse ci arrivano.
Sul quotidiano "Il messaggero" dell'8 ottobre 2006 compare una dichiarazione
di Michele Bonatesta, non piu' senatore dopo le elezioni dell'aprile 2006,
ed in guerra aperta con il sindaco Gabbianelli; nell'articolo siglato Re.
Vi. si riferisce che "Dopo aver tuonato in lungo e in largo nei giorni
scorsi, ieri Bonatesta ha investito gli assessori Antonio Fracassini (Lavori
pubblici) e Marco Maria Bracaglia (Bilancio) al grido: 'Dimettetevi'. E il
motivo e' presto detto: quella delibera del dicembre 2005 con la quale
Palazzo dei Priori subconcede alla societa' Mediterranea Skyward Aviation
aree e manufatti dello scalo, che e', a suo dire, il presupposto
amministrativo per dirottare sulla societa' di Stefano Caporossi i tre
milioni di euro, inseriti nella Finanziaria 2005 proprio grazie a un
emendamento presentato... dall'ex parlamentare". E la dichiarazione di
Bonatesta si conclude con le seguenti parole: "Noi non abbiamo nulla -
conclude Bonatesta - contro la Mediterranea: i privati perseguono i loro
legittimi interessi alla ricerca del massimo profitto, anche se a volte non
possono coincidere con quelli della collettivita'. Il problema sorge quando
sono gli amministratori a non apparire in grado di garantire gli interessi
altrettanto legittimi del proprio territorio e dei propri amministrati". Che
detto dal senatore che fece inserire nella Legge Finanziaria quei tre
milioni e passa di euro e' davvero una esternazione alquanto interessante. E
c'e' di piu'.
*
Intermezzo: come si scrivono le leggi finanziarie
Replicando a Bonatesta sul "Messaggero" del 10 ottobre 2006 quel Barra di
cui sopra (e che nell'articolo che ospita la sua replica viene definito
"gia' amministratore unico della Mediterranea") rivela che dell'emendamento
Bonatesta - quello che stanziava oltre tre milioni di euro per l'ampliamento
dell'aeroporto di Viterbo - "avevo curato il dispositivo tecnico". Non c'e'
bisogno di tradurre in lingua corrente.
*
Il sindaco rivendica
Ci si aspetterebbe che il sindaco di Viterbo respingesse con sdegno
l'esplicita accusa di aver di fatto esautorato la societa' pubblica Savit
(di cui il Comune e' socio al 33% insieme a Provincia e Camera di Commercio
che detengono anch'esse un pari numero di quote ciascuna), e di averlo fatto
a vantaggio di una societa' privata di cui sono magna pars esponenti del suo
stesso partito.
E invece il sindaco di Viterbo in una intervista apparsa sul quotidiano "Il
messaggero" del 31 ottobre 2006 alla soave domanda del giornalista: "Ma
quella di far gestire i fondi a una societa' vicina ad An, e non alla Savit,
e' una mossa autoreferenziale", risponde serafico: "E' l'unica societa' che
ha un sedime vicino all'aeroporto". Piu' chiaro di cosi'.
E subito aggiunge: "Ma nessun timore: sia per la gestione che per
l'ultimazione verranno effettuate gare d'appalto europee. E gia' sono
arrivate le prime richieste. Anche perche', lo ripeto: Viterbo diventera' a
breve un aeroporto per voli low cost". Si noti: "per la gestione" e "per
l'ultimazione". E si noti ancora: "sono arrivate le prime richieste".
Nei giorni successivi seguono flebili commenti di altre figure
istituzionali, la riunione pacificatrice che non si nega a nessuno, e
nessuno piu' fiata.
*
L'amministratore imprenditore
In un intervento apparso l'11 dicembre 2006 sul sito d'informazione locale
"Tusciaweb" Stefano Caporossi dapprima premette che "parlo da amministratore
e nella qualita' di imprenditore", e poi prosegue "Sono presidente
dell'Aeroclub da quattro anni; frequento l'aeroporto quotidianamente in
quanto sono il responsabile di una scuola di volo per il rilascio delle
licenze commerciali per piloti di linea... La pista di oltre 1500 metri e'
stata ultimata e puo' essere aperta all'aviazione generale per consentire
l'atterraggio dei velivoli civili..."; poi elenca varie opere da realizzare
e gli ingentissimi finanziamenti necessari "per conferire allo scalo
aeroportuale la completa capacita' operativa senza alcuna limitazione",
successivamente "annuncia la possibilita' di ufficializzare la nascita della
societa' 'Mediterranea Air Service'...", e trionfalmente conclude: "Il mio
impegno... sara' quello di collegare inizialmente Viterbo con alcune regioni
italiane ed europee...".
*
La morale della storia
La realizzazione a Viterbo di un mega-aeroporto per i voli low cost del
turismo "mordi e fuggi" per Roma provocherebbe gravissimi danni
all'ambiente, alla salute delle persone, a rilevanti beni storico-culturali,
sociali, economici.
Eppure certi propagandisti pro aeroporto, certi imprenditori pro aeroporto,
certi pubblici amministratori e dirigenti politici pro aeroporto, sostengono
che non c'e' motivo di preoccupazione, che tutto va bene. Ed insistono
perche' l'opera si realizzi al piu' presto, perche' si attinga al pubblico
erario per ingenti finanziamenti.
Forse attraverso le brevi, fredde notizie che abbiamo allineato sopra (che
ovviamente sono una minima parte della documentazione disponibile e di
pubblico dominio) si capisce anche perche'.

3. DOCUMENTAZIONE. PEPPE SINI: QUER PASTICCIACCIO BRUTTO DER MINISTRO DE'
TRASPORTI
[Riportiamo nuovamente il seguente comunicato del 16 marzo 2008 dal titolo
completo "Quer pasticciaccio brutto der Ministro de' Trasporti. E perche'
anche sotto il profilo amministrativo e procedurale quella sciagurata
decisione di condannare Viterbo al devastate mega-aeroporto per voli low
cost del turismo 'mordi e fuggi' per Roma deve essere annullata"]

1. Ancora un complotto degli "ambientalisti del no"?
Chi scrive queste righe, diciamolo subito, e' uno di quei famigerati
"ambientalisti del no" - che mi par di capire sia la locuzione con cui la
propaganda degli Attila in carriera chiama chi difende il diritto alla
salute, alla sicurezza e ad un ambiente vivibile per l'umanita' presente e
futura.
*
2. Le pentole e i coperchi
Ma non e' certo un parto degli "ambientalisti del no" un recente documento
del Centro studi "Demetra" (una struttura di cui fanno parte prominenti
personaggi della lobby aeronautica, e non solo) che denuncia e argomenta in
punto di diritto che la decisione del Ministro dei Trasporti di indicare
Viterbo come sede di un nuovo devastante mega-aeroporto per voli low-cost e'
una decisione presa senza aver seguito le corrette procedure
dall'ordinamento previste.
Quello del Centro studi "Demetra" e' un documento evidentemente interno a un
conflitto intestino tra i sostenitori del dissennato incremento del
trasporto aereo.
La nostra posizione, si sa, e' ben diversa: noi riteniamo necessario ridurre
immediatamente e drasticamente il trasporto aereo, riduzione indispensabile
ed urgente per difendere il diritto alla salute delle persone, gli
ecosistemi locali, la biosfera, fondamentali diritti umani.
Ma il documento del Centro studi "Demetra" rivela come anche all'interno
della lobby aeronautica vi sia piena contezza del fatto che la decisione di
realizzare a Viterbo un devastante mega-aeroporto per voli low-cost del
turismo "mordi e fuggi" per Roma costituisca una scelta errata e
censurabile, una scelta che noi definiamo senza perifrasi come un crimine e
una follia.
Proviamo a riassumerne ed interpretarne alcuni punti cruciali.
a) Il devastante mega-aeroporto di Viterbo e' al servizio di Roma. Non di
Viterbo, non dell'Alto Lazio, non dell'Italia centrale, quindi non della
comunita' locale, non dell'economia locale, non della nostra gente e dei
suoi giusti diritti e legittimi interessi: e' al servizio di Roma, punto. E'
quindi quel che gia' sappiamo per pregresse penose esperienze: una ennesima
servitu' che utilizza Viterbo come colonia e come discarica.
b) Il devastante mega-aeroporto di Viterbo non liberera' Ciampino (la cui
popolazione subisce i terrificanti effetti di una situazione assai nociva
che tutti riconoscono essere intollerabile): sicuramente non adesso, e
verosimilmente neppure in futuro (se non in limitata parte, sicuramente non
in toto), e questo nonostante le promesse da marinaio dei cialtroni che
vorrebbero "ciampinizzare" Viterbo, raddoppiando cosi' il danno e la beffa.
c) La procedura decisionale che ha condannato Viterbo e' stata viziata da
cosi' flagranti errori (a volerli definire solo errori) che essa deve essere
semplicemente annullata.
d) L'istruttoria e' stata peggio che approssimativa, assai peggio che
approssimativa. E non aggiungiamo altro, rinviando al testo integrale del
documento.
*
3. L'assalto alla diligenza, tanto paga Pantalone
Come si evince facilmente, la decisione di condannare Viterbo a un'opera
sommamente nociva e distruttiva e' stata presa a vantaggio di una cordata
politico-affaristica e a danno dei cittadini tutti.
Come si evince facilmente, la decisione di condannare Viterbo a una
devastazione irreversibile e' stata presa violando scandalosamente le
procedure previste dalla vigente normativa.
Come si evince facilmente, la decisione di condannare Viterbo a un disastro
sanitario ed ambientale (che si aggiunge ad altri disastri che l'Alto Lazio
ha subito e subisce, a cominciare dall'inquinamento provocato dal polo
energetico Civitavecchia-Montalto fino ad arrivare alle discariche abusive)
e' stata presa in modo irresponsabile e sciagurato da lobbies di affaristi e
di amministratori che definiremo insipienti per usare un eufemismo, ma che
riteniamo assai peggio che insipienti.
Come si evince facilmente, la decisione di condannare Viterbo a un'opera
sciagurata e folle e' stata presa sulla base di interessi speculativi, di
propaganda ingannevole, di aggiramento delle corrette procedure, di elusione
di verifiche e vincoli.
Come si evince facilmente, non solo noi "ambientalisti del no", ma anche
gran parte della stessa lobby aeronautica ritiene che la decisione di
realizzare a Viterbo il devastante mega-aeroporto per voli low-cost del
turismo "mordi fuggi" per Roma costituisce una decisione scellerata e
inammissibile.
Perche' allora questo accade?
Per il motivo piu' antico del mondo: perche' un gruppo di potere
politico-affaristico vuole arricchirsi a danno della collettivita', vuole
arricchirsi saccheggiando il pubblico erario, vuole arricchirsi
infischiandosene del fatto di provocare danni enormi ed irreversibili alla
salute di tante persone, danni enormi ed irreversibili ai beni ambientali,
culturali, economici e sociali di tutti, danni enormi ed irreversibili alla
biosfera.
*
4. Ancora una predica di padre Mapple
Sara' allora opportuno una volta di piu' chiarire perche' realizzare a
Viterbo il devastante mega-aeroporto per voli low-cost del turismo "mordi e
fuggi" per Roma sia un crimine e una follia:
- poiche' esso danneggerebbe gravemente la salute dei cittadini con
l'inquinamento chimico, acustico, elettromagnetico;
- poiche' esso devasterebbe rilevantissimi beni ambientali, culturali,
economici e sociali;
- poiche' esso non porterebbe affatto ne' lavoro (i pochi posti di lavoro
sotto ricatto che procurerebbe avrebbero come contropartita la perdita dei
molti posti di lavoro che sarebbero possibili con un modello di sviluppo che
valorizzasse e non distruggesse i rilevanti beni ambientali e culturali che
la devastante opera danneggia e distrugge) ne' sviluppo (ma il suo
contrario: degrado ambientale, patologie, economia speculativa);
- poiche' esso si configura quindi come una ennesima servitu', causa di
gravissimi danni certi e di non meno gravi rischi probabili per la salute,
la sicurezza e i diritti di tante persone e dell'intera comunita' cittadina
ed altolaziale;
- poiche' esso si configura come uno sperpero di ingenti risorse pubbliche
violando la legge e a fini di danno alla popolazione; risorse pubbliche che
dovrebbero essere utilizzate invece a beneficio della collettivita' e nel
rispetto della legge.
A Viterbo e all'Alto Lazio non serve affatto un devastante mega-aeroporto
che solo colossali danni provocherebbe.
A Viterbo e all'Alto Lazio occorre invece un modello di mobilita'
sostenibile centrato sul trasporto pubblico a vantaggio della popolazione e
delle attivita' locali, e particolarmente centrato sulle ferrovie che
attualmente versano in uno stato terribilmente inadeguato (anche perche' si
continuano a sperperare i soldi pubblici per opere pessime, invece di
investirli per opere ad effettivo beneficio della popolazione).
A Viterbo e all'Alto Lazio occorre un modello di sviluppo che valorizzi e
sostenga le cospicue risorse del territorio: i beni ambientali e culturali e
le attivita' produttive connesse, l'agricoltura di qualita', il turismo di
qualita', il termalismo, l'alta formazione.
Non solo: invece di perseguire operazioni speculative, nocive e distruttive
come quella del devastante mega-aeroporto, occorrerebbe piuttosto che le
strutture gia' utilizzate dall'aeronautica militare (in primo luogo gli
edifici adibiti a caserma) venissero finalmente tolte tout court ai poteri
militari e destinate ad uso civile e sociale (ad esempio i numerosissimi
posti letto dell'accasermamento di migliaia di ragazzi di leva, cessata
ormai da anni la leva militare obbligatoria, potrebbero e dovrebbero essere
utilizzati per creare ospitalita' in forma di ostello per giovani e
studenti).
*
5. Una sommessa proposta: rispettare la legge
Ed infine: la proposta del devastante mega-aeroporto e' del tutto priva
delle verifiche e quindi dei requisiti previsti dalla vigente normativa in
materia di Via (Valutazione d'impatto ambientale), Vas (Valutazione
ambientale strategica), Vis (Valutazione d'impatto sulla salute).
Sara' il caso di cominciare a rispettare la legge in questo paese?
Sara' il caso di cominciare a rispettare la salute, la sicurezza e i diritti
dei cittadini in questo paese?
Sara' il caso di contrastare la speculazione, lo sperpero del pubblico
denaro a fini di male, la devastazione del pubblico bene?
Sara' il caso di rispettare la dignita' umana, la democrazia, la civilta'
giuridica?
*
6. Non solum, sed etiam
Ma non solo per difendere Viterbo ci opponiamo al terzo polo aeroportuale
laziale.
Nel Lazio vi e' gia' un eccesso di attivita' aeroportuale. Non solo non si
deve realizzare il nuovo aeroporto, ne' a Viterbo ne' altrove, ma si deve
subito drasticamente ridurre l'attivita' a Ciampino, senza altri ritardi,
senza altre dilazioni, senza altri imbrogli a danno della salute, della
sicurezza, dei diritti dei cittadini.
Ma non solo nel Lazio: ugualmente in Italia e a livello internazionale:
occorre ridurre immediatamente e drasticamente il trasporto aereo, per le
ragioni indicate dall'Onu, dagli illustri scienziati dell'Ipcc, dagli
statisti piu' avvertiti: il trasporto aereo e' corresponsabile del
surriscaldamento del clima. Il trasporto aereo provoca gravi danni agli
ecosistemi locali e alla biosfera complessivamente considerata. Il trasporto
aereo provoca danni alla salute umana. Il trasporto aereo deve essere
drasticamente ridotto.
Naturalmente e' evidente che non basta ridurre il trasporto aereo per
risolvere la crisi ambientale globale, che occorre intervenire anche su
altri fattori; ma intanto si puo' e si deve cominciare evitando di
realizzare nuove opere distruttive, evitando di incrementare attivita'
nocive e devastanti.
Non c'e' bisogno di consultare l'oracolo di Delfi per capire che occorre
impedire la realizzazione di un nuovo devastante mega-aeroporto nel Lazio;
che occorre ridurre drasticamente i voli su Ciampino e non "ciampinizzare"
altre citta'; che occorre difendere il diritto alla salute, alla sicurezza e
a un ambiente vivibile; che occorre impedire che ingenti risorse finanziarie
pubbliche siano sperperate per realizzare opere speculative, nocive e
distruttive di pubblici beni; che occorre impegnarsi tutti - cittadini ed
istituzioni - per ottenere il pieno rispetto delle leggi, della verita',
della democrazia, dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
Non c'e' bisogno di consultare l'oracolo di Delfi: basta guardare con
limpido sguardo nella propria coscienza di persone senzienti e pensanti, di
persone sollecite del pubblico bene e della dignita' propria e di tutti.
Chiunque e' in grado di farlo.

4. DOCUMENTAZIONE. PEPPE SINI: SISTEMA DI POTERE ANDREOTTIANO E PENETRAZIONE
DEI POTERI CRIMINALI A VITERBO (1995)
[Riproduciamo nuovamente a fini documentari questo testo, "Sistema di potere
andreottiano e penetrazione dei poteri criminali a Viterbo. Dieci note
bibliografico-documentarie" del 22 settembre 1995, che ebbe all'epoca ampia
diffusione in atti ufficiali, in rivista e in opuscolo, e fu anche oggetto
di un processo conclusosi il 7 ottobre 2002 con la piena vittoria
dell'autore. E' ovvio che questo documento riferisce di situazioni e
cognizioni dell'epoca; nel frattempo ad esempio molti dei procedimenti
giudiziari di seguito citati, allora in corso, si possono essere conclusi
con diversificati esiti. Dal '95 ad oggi molte cose sono accadute, ma puo'
essere non disutile fare opera di memoria e di testuale segnalazione di
riferimenti documentari che per esser datati non sono per questo privi di un
valore di testimonianza a fini, se non altro, di ricostruzione storica e per
cosi' dire fin filologica di un momento e di molte vicende - di un passato,
ci sembra di poter dire, che ancora non passa]

1. Il "caso Gigli-Icem": l'Icem di Palermo, occultamente controllata dalla
famiglia Matta e titolare della manutenzione dell'illuminazione pubblica del
capoluogo siciliano, venne a Viterbo negli anni '70 Rodolfo Gigli sindaco, a
vincere l’appalto per la realizzazione dell’impianto di illuminazione
pubblica cittadino. La vicenda Icem diede luogo a una serie di processi, tra
cui uno intentato dal Gigli nei confronti di Peppe Sini, autore di un
articolo dal titolo "La mafia a Viterbo". Quel processo si concluse con la
vittoria di Peppe Sini e la condanna del Gigli al pagamento delle spese.
Peppe Sini sosteneva nell'articolo che il sistema di potere viterbese di cui
l'andreottiano Gigli era il vertice operativo aveva costruito i prerequisiti
per la penetrazione mafiosa a Viterbo.
Sulla vicenda si veda l’esauriente opuscolo di Peppe Sini, Il caso
Gigli-Icem, Viterbo, 1991.
*
2. Le imprese dei "cavalieri dell’apocalisse mafiosa" di Catania penetrano
nell’Alto Lazio: e' documentata la presenza sia nel cantiere della centrale
di Montalto, sia nell'operazione "Cat-nuovo porto di Civitavecchia" di
imprese dei gruppi facenti capo ai "cavalieri dell’apocalisse mafiosa" di
Catania, particolarmente Graci e Rendo. Sui "cavalieri" di Catania si
espressero duramente il giudice Livatino, il generale Dalla Chiesa, il
giornalista Pippo Fava, i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, tutti
poi assassinati dalla mafia; li fece arrestare il giudice Carlo Palermo che
anch’eglì subi' poi un attentato mafioso da cui si salvo' a stento.
Collegate ai cavalieri erano anche alcune delle imprese che avevano composto
il consorzio "Alosa" che doveva ristrutturare la Valle di Faul a Viterbo.
Sui cavalieri di Catania cfr. Peppe Sini (a cura di), L'arrembaggio del
cavaliere, (dossier documentario con testi, fra gli altri, di Santino, Dalla
Chiesa, Bocca, Falcone e Borsellino, Palermo), Viterbo 1992; ed i fascicoli
monografici di "Alternativa Vetrallese" nn. 69, 70, 73, 96.
*
3. La presenza di Alvaro Giardili: l'imprenditore, collegato alla camorra
cutoliana e al Supersismi del faccendiere Pazienza, che svolse un ruolo
nella vicenda del Banco Ambrosiano (fu l'ultimo a contattare il banchiere
Calvi poi trovato morto a Londra sotto il Ponte dei Frati Neri), e nella
vicenda della trattativa tra DC, servizi segreti deviati, camorra, brigate
rosse, in relazione al sequestro Cirillo. Anni fa subi' un attentato con
autobomba. Coinvolto in vari processi su alcuni dei piu' gravi misteri d’
Italia.
Su Giardili cfr., tra le tantissime pubblicazioni in cui e' citato, l'atto d
’accusa del giudice Carlo Alemi pubblicato in L'affare Cirillo, Roma 1993;
ed il rapporto della Commissione Parlamentare Antimafia, Camorra e politica,
Roma-Bari 1994.
*
4. La presenza nel viterbese dei boss mafiosi Pippo Calo' e Gaspare Mutolo:
Pippo Calo', il "cassiere" di Cosa Nostra, il plenipotenziario della mafia a
Roma, il contatto con la banda della Magliana e con gli ambienti
politico-affaristici e dell'eversione di destra romana, per lungo tempo ha
avuto un alloggio a Tuscania ove era in clandestinita'; Gaspare Mutolo,
importante boss palermitano poi divenuto collaboratore di giustizia, e'
stato arrestato a Montalto di Castro.
Sui citati personaggi la letteratura e' immensa e si identifica con quanto
pubblicato di valido sulla mafia negli ultimi anni.
*
5. Il finanziamento della Cassa di Risparmio di Viterbo all'operazione
"Hotel Costa Tiziana" a Crotone: la Carivit finanzio' Cafari e Telesforo
nell'operazione Hotel Costa Tiziana su cui e' in corso un processo a Roma
per reati gravissimi. Cafari in particolare e' personaggio collegato alla
'ndrangheta, alla criminalita' romana, alla massoneria deviata.
Cfr. al riguardo il dossier inviato alla Procura della Repubblica di Viterbo
da Peppe Sini in data 19/9/'94 ed i materiali successivamente raccolti dalla
Commissione conoscitiva istituita dalla Provincia di Viterbo e presieduta
dallo stesso Peppe Sini; inoltre cfr. Tranfaglia (a cura di), Cirillo,
Ligato e Lima: tre storie di mafia e politica, Bari 1994; vedi anche il
volume che da' conto delle inchieste del giudice Cordova, di Forgione e
Mondani, Oltre la cupola, Milano 1994; inoltre cfr. Ciconte, 'Ndrangheta:
dall’Unita' ad oggi, Bari 1992.
*
6. Le inquietanti allusioni di Sbardella: nel 1990 attraverso l’agenzia
giornalistica "Repubblica" diretta dall’inquietante personaggio Lando
Dall'Amico (su cui cfr. De Lutiis, Storia dei servizi segreti in Italia,
Roma 1991), il leader andreottiano romano Vittorio Sbardella lanciava oscure
allusioni a viaggi ed interessi del leader andreottiano viterbese Rodolfo
Gigli in Sicilia (a Termini Imerese): cio' durante un durissimo scontro tra
i luogotenenti andreottiani risoltosi rapidissimamente con una nuova
alleanza di ferro tra i due; a Viterbo, feudo di Gigli, Sbardella operava
con la Coop Casa Lazio guidata dall’altro andreottiano Falco che,
successivamente arrestato, ammise dinanzi ai magistrati che lo inquisirono
che le spericolate operazioni edilizie e finanziarie illecite eseguite erano
sostenute da amministratori pubblici collegati al gruppo. A seguito di altre
vicende i fratelli Gigli (Rodolfo, gia' sindaco di Viterbo, assessore e
presidente della Regione Lazio, segretario regionale della DC, attualmente
presidente Arsial; e Ugo, direttore generale dello Iacp di Viterbo) sono
tuttora titolari di un fascicolo presso la Procura di Roma per l'ipotesi di
reato di ricettazione. Il sistema di potere andreottiano domina notoriamente
da decenni a Viterbo.
Su questi argomenti cfr. riassuntivamente l’ultimo dossier documentario
trasmesso alla magistratura da Peppe Sini in data 21 agosto 1995 (in
relazione ad una precedente serie di esposti sui fratelli Gigli) con
centinaia di pagine di documenti.
*
7. Salvo Lima a Viterbo: nel 1977 Salvo Lima presiedeva il congresso
provinciale della DC viterbese (una DC dominata pressoche' totalitariamente
dalla corrente andreottiana; gli andreottiani ovviamente controllano anche
enti locali, istituti di credito, Usl, Universita', et similia).
Al riguardo cfr. quanto riportato nell’esposto-dossier citato al punto 6.
*
8. La banda della Magliana: e' presente nel viterbese per vari contatti ed
in varie forme. Oltre ai contatti con vari personaggi citati ai punti
precedenti, va rilevato che anni fa fu presidente della societa' calcistica
cittadina l'Annibaldi condannato per il crack dell'Ambrosiano, del clan
Annibaldi collegato alla banda della Magliana.
Sulla banda della Magliana cfr. almeno Flamini, La banda della Magliana,
Milano 1994.
*
9. La confessione Mammoliti: pochi giorni fa e' stata resa nota la
confessione dello 'ndranghetista Mammoliti di un intervento di Andreotti
tramite la mafia siciliana su quella calabrese per far cessare attentati ai
danni di un imprenditore viterbese operante in Calabria, e diminuire l’
importo del "pizzo" richiesto.
Su questo argomento cfr. i quotidiani degli ultimi giorni che riportano la
notizia della confessione acquisita agli atti del processo a carico di
Andreotti; particolarmente "La Repubblica" del 20/9/'95, ed "Il messaggero",
cronaca di Viterbo, del 21 e 22/9/'95. Una intervista all’estensore di
queste note e' sul "Corriere di Viterbo" del 22/9/'95.
*
10. Sistema di potere andreottiano e penetrazione dei poteri criminali nel
viterbese: da anni alcuni osservatori della realta' altolaziale, ed in
particolare l'estensore di queste note, hanno elaborato un modello
interpretativo della situazione viterbese fondato sulla relazione tra
sistema di potere andreottiano, intreccio politico-affaristico, modello di
sviluppo, penetrazione dei poteri criminali.
Su questo tema, sull'approccio interpretativo e sui riscontri documentari su
cui il paradigma si appoggia cfr. ad esempio i seguenti lavori: Peppe Sini,
Modello di sviluppo, sistema di potere, penetrazione mafiosa, Viterbo 1989
(con enorme bibliografia ragionata); Idem, Regime della corruzione e
penetrazione dei poteri criminali nell'Alto Lazio, Viterbo 1993.
Fondamentale e' la consultazione delle varie annate del settimanale
viterbese “Sotto Voce” che dagli anni '80 conduce un'importante azione di
informazione e sensibilizzazione su questi temi.
Viterbo, 22 settembre 1995

5. RIFERIMENTI. PER CONTATTARE IL COMITATO CHE SI OPPONE ALL'AEROPORTO DI
VITERBO

Per informazioni e contatti: Comitato contro l'aeroporto di Viterbo e per la
riduzione del trasporto aereo: e-mail: info@coipiediperterra.org , sito:
www.coipiediperterra.org
Per contattare direttamente la portavoce del comitato, la dottoressa
Antonella Litta: tel. 3383810091, e-mail: antonella.litta@libero.it
Per ricevere questo notiziario: nbawac@tin.it

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COI PIEDI PER TERRA
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it
Numero 82 del 22 marzo 2008

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